venerdì 30 novembre 2012

35 settimane e 5 giorni!

O forse facciamo prima a dire "macano 30 giorni" alla data presunta del parto?



Eh sì perchè tra una lezione e l'altra di corso preparatorio, una visita, una nuotata, una prova di Shiatzu per gestanti, un aiuto per alleggerire il lavoro di Quasi papà, cene e pizze con parenti e amici e l'imminente baby shower a sorpresa (che capiterà giusto nel week end di questa leggerissima settimana!) non mi sono accorta del tempo che vola! Finalmente però trovo modo di scrivere sul blog e rilassarmi leggendo e commentando i post di tutti voi!

A proposito vi aggiorno sulla mia situazione: il piccolo Prince cresce a vista d'occhio, la mia pancia sta esplodendo e sono abbastanza preoccupata... più di così davvero non può crescere! Pur non indossando jeans premaman muniti di bottone, a schizzare come un tappo di bottiglia ci ha pensato il mio ombelico che sta chiedendo pietà. Immagino il Principino mentre gioca col cordone e forse gli da tregua solo quando sente arrivare la pappa. Tutto questo per dire che, nonostante le amiche mi invidiassero per la mia pancia ultra piatta (mica lo sport, solo fortuna di costituzione) forse qualche rotolino di partenza mi avrebbe aiutata a contenere meglio il peso del "piccolo" (che a me tuttavia non pesa per niente, solo un pochetto durante la notte).

Tralasciamo la parte fisica (prima di giungere a parlare di smagliature e chili!) e passiamo a quella mentale: ultimamente sono davvero felice e rilassata, merito di tutte le attività intraprese che non mi danno modo di riflettere, pensare o filosofare. E anche perchè sono impaziente di conoscere il piccoletto. Tra un mese circa so che sentirò la mancanza di Prince nella mia pancia... se penso a qualcosa che mi agita o spaventa ci pensa lui a tirare un calcetto e a rimettermi in sesto mentalente. E' diventato la mia guida coscienziosa, l'unico che riesce a fermarmi in questo: mica voglio fare impazzire anche mio figlio con mille pensieri! Così mi concentro e mi abbandono ai suoi segnali.

Sono davvero felice di questa esperienza di vita. Se mi chiedessero un desiderio vorrei che tutte le donne del mondo avessero l'opportunità di avere un figlio in grembo e vivere nel modo più sereno possibile la gravidanza. Vorrei inoltre più attenzione e considerazione su questi nove mesi: dentro di noi c'è un individuo che sta Vivendo, mangia, dorme, sogna, sbadiglia, fa esperienza. Già da quando è procreato. La gravidanza mi ha cambiata, ha sviluppato in me nuove passioni e spunti. Che presto, molto presto ho deciso di condividere con voi.



martedì 27 novembre 2012

"Amore, credo di essere incinta..."

... dissi a mio marito, non prima di avergli chiesto dieci volte se era sveglio, senza notare le sue palpebre serrate e chiuse a chiave, il profilo immerso nel cuscino e un sonoro ronfare. Che dire... avevo bisogno di un consiglio da un essere umano, nonostante due test di gravidanza attendibilissimi, un ritardo di 3 giorni (cosa alquanto improbabile per me, che sono un orologio svizzero soltanto nel ciclo mensile...) e sintomi inusuali che solo dopo la grande scoperta avrei contestualizzato. Già, credevo di essere incinta, ma ancora non ne ero sicura...  Forse perché la felicità di quel momento era così grande che avevo paura svanisse per un errore di due stecchette o di una pipì fatta male (certo, direte voi, per fare la pipì ci vuole stile e abilità , bisogna preparare psicologicamente anche lei ad affrontare la discesa su due test di gravidanza!). Insomma, diamo per certo che la scienza sia al di sopra di tutto, pur non rispondendo a tutte le nostre domande, ma spesso ha ragione anche lei. Mi tornarono in mente eventi dei giorni appena trascorsi, come la mia maratona affannata contro il tempo all'uscita da lavoro, verso la farmacia più vicina che stava per ritirarsi in pausa pranzo e l' in bocca al lupo del farmacista alternativo che, sbilanciandosi in modo naturale, mi chiese: "saresti contenta se fosse positivo?" Ed io, sbilanciandomi in modo artificiale: "mmm... direi di sì!", pensando a mio marito che avrebbe tanto voluto un piccolo, forse più di quanto lo volessi io (dovrei comunque riformulargli adesso la domanda, dopo mesi di donna incinta girovaga in casa, con gli sbalzi di umore da gestante!). 


 Ed eccoci qui, settimo mese di pancia, una passeggiata in apparenza, eppure il tempo vola anche per noi "mom to be", che un giorno ci troviamo sul letto a correre in bagno abbracciate al nostro gelido e candido migliore amico (l'unico in grado di salvarci da un ingrato atto liberatorio di conati insistenti) e il giorno dopo siamo sedute sul divano, davanti al pc e apriamo un blog, con l'idea di usarlo per qualcosa di utile. L'idea di un piccolo spazio virtuale, dove poter parlare in maniera più tecnica di tutto ciò che verte attorno alla gravidanza, ha dato spazio anche alla voglia di scrivere i propri pensieri, le proprie emozioni e rivivere i ricordi, condividendoli con chi avrà piacere di farlo. E ultimo ma non ultimo, la passione per lo scrivere che non mi ha mai abbandonata, nonostante fossero anni che non scarabocchiavo... Di questo ringrazio il mio piccolo Prince, che si muove beato nella mia pancia, a cui ho dedicato un piccolo album dei ricordi per quando sarà grande e avrà voglia di sapere qualcosa di più sulla sua mamma in dolcissima attesa di lui. 
E così ho ripreso a scrivere.
E prima o poi dovevo ricominciare a farlo. 

Io sono la mamma di Prince e questo è l'inizio del mio blog.   :)


 


Con questo post partecipo all'iniziativa promossa da Grazia  

Blogger We Want You 

               citando la sezione IT LIFESTYLE come quella di mio interesse. 

Può una "Mom to be" conciliare gravidanza e maternità ad uno stile di vita fatto di cultura, passioni, libri, viaggi, cinema, cibo e molto altro? Certo che sì! Con la mia bella panciona, ho mantenuto i miei hobby di sempre, rispondendo positivamente alle uscite con gli amici, frequentando i ristoranti di cucina etnica, conservando la passione sfrenata per i viaggi, volando a Londra senza problemi e diventando più costante nello sport, con corsi di nuoto per gestanti e yoga. Inoltre ho scoperto nuovi amori, come quello di diventare blogger, dove raccontare il mio stile di vita e condividerlo con altre persone, dando spazio anche alle emozioni. 
Se la gravidanza appare come una fase delicata, per certi aspetti è l'esplosione di una sensibilità e accuratezza verso tutto ciò che riguarda il Lifestyle. 

Siamo future mamme ma anche donne piene di vitalità!





 

mercoledì 21 novembre 2012

Prince e il suo Quasi Papà

Dai primi mesi di vita intrauterina di Prince rompevo le scatole a mio marito chiedendogli ogni tanto di parlare al pancione. Questo perchè avevo scordato la settimana in cui i feti sviluppano l'udito e, sentendo il mio gine (diminutivo amichevole del ginecologo n.d.r.) dire che il piccolo tanto piccolo non era, pensai che forse le orecchie le avesse già ben formate. Avevo letto un libro che diceva come i piccoletti riconoscessero le voci della mamma ovviamente ma anche del papà e di come fosse importante instaurare anche col genitore maschio un legame fin da subito, fatto di carezze e di parole. I mesi passano e Quasi papà, ormai ipnotizzato dal pancione, si rivolge in automatico a lui. Una discussione tra uomini, un forte legame che col tempo abbiamo scoperto instaurarsi per davvero. La gioia più grande infatti è scoprire che Prince riconosce la voce del suo papà. Spesso quando la sente ondeggia leggiadro o risponde con dei calcetti. Quasi Papà all'inizio non credeva ai suoi occhi. Così abbiamo deciso di filmarlo e quando sarà grandicello rivedere il video insieme. Prince frequenta vari corsi nella pancia, a ogni ora del giorno: zumba, box, break dance... eppure ogni volta che provo a filmarlo rimane immobile. Non capisco come faccia a prendermi davvero in giro. Questa volta però lo abbiamo beccato.

Nel breve video appare d'un tratto Quasi Papà che saluta Prince... guardate come ondeggia al suono della sua voce... (sono quasi gelosa!)










34 settimane 2 giorni... e (non) sentirli!

Mancano 40 giorni tondi.
E di tondo la mia pancia non ha più nulla perchè dall'esterno sembra che la sottoscritta abbia ingoiato un frullatore da 800 watt. Un'onda anomala attraversa il triangolo delle bermuda ovvero ciò che resta del mio ex ombelico. Quando sono davanti al pc ogni tanto devo fermarmi altrimenti rischio il mal di mare. E concedo alla mia mano la possibilità di accarezzare queste onde. Sono così belle... La loro bellezza risiede nella loro naturalezza. Mi piace sentirne la pienezza e vedere la mano che da semipiatta si gonfia ora lentamente ora velocemente. 



Le onde del mare non le puoi controllare, non dipendono da noi. Così allo stesso modo i movimenti che percepiamo dalla nostra pancia sono parte di noi ma non sono dettati da noi. Se le maree sono influenzate dalla luna, lo stesso accade tra il piccolo Prince e me. Lo influenzo a tal punto che una mia carezza lo cattura. E per farlo dobbiamo esserne convinte. Spesso mi ritrovo da sola a parlare al principino e ogni volta sono sicura che mi ascolta e che percepisca quando mi rivolgo a lui. Come faccio ad esserne convinta? In primis perchè ci credo, in secundis perchè in quasi nove mesi di condivisione degli spazi Prince ha imparato a conoscere bene la mamma. Credo che nemmeno io mi conosco così bene.
E' l'unico al mondo ad avermi vista dentro.
Grazie piccoletto, ogni tuo movimento è un'ondata di emozioni.

mercoledì 14 novembre 2012

Credere ai numeri? (ora si dimezzeranno le mie amicizie virtuali!)

Da un mese il numero 17 mi perseguita.
Eppure non lo condanno... è un numero come gli altri! Mica è colpa sua se la gente lo scredita, trattandolo come il brutto anatroccolo! Quello che fatico a far comprendere a me stessa è che si tratta soltanto di un numero, ma più penso a lui, più lo collego ad eventi e fatti quotidiani negativi. Non sono mai stata superstiziosa o almeno così credevo. Alle volte porto un chiama angeli al collo, regalo di una cara amica, nonostante mia cugina si arrabbi e continui a ripetermi di toglierlo perché implica un cordone ombelicale annodato che strozza il bambino (che ansia però rileggendo questa frase!!). Da lei non me l'aspettavo, è una tipa ultra giovanile eppure la superstizione colpisce chiunque, non solo mia nonna. 

sabato 10 novembre 2012

Soddisfazioni della giornata

Non avevo mai provato a cucinare una sorta di ribollita. Ma questa era la giornata giusta! Freddo, pioggia, allerta allarme alluvione... Ci voleva un piatto che scaldasse ma diverso dal solito... A volte Spesso mi accorgo di riuscire nelle cose difficili e fallire in quelle facili. Oppure ciò che a prima vista mi sembra arduo si rivela semplicissimo... Ahhh fosse sempre tutto così! Insomma che alla fine mi sono cimentata in una ribollita buonissima composta da: carote, cipolle, sedano, cavolo nero, speck e fagioli cannellini. Ma è davvero una sciocchezza! La difficoltà sta solo nella durata. E se sei una donna incinta all'ottavo mese, di durate sei un'esperta! Ripensandoci, mi sono detta: "vuoi vedere che questa ribollita è un'illusione e altro non è che una semplice zuppa?"  Potrebbe essere...

(Passato o pezzettoni: alla mamma di Prince piacciono solo gli estremi!)


In tutto ciò ho comunque scovato una simpatica morale: facile o difficile non importa. La difficoltà più grande era creare un piatto che piacesse a Quasi papà (è lui il cuoco in casa). Ovviamente, prima che arrivasse a inforcare il cucchiaio alla mano, ho assaggiato di nascosto la mia creazione. A me sembrava una bomba! E questo mi ha sollevata. Quando il maritino ha esordito con un: "Mmm... ma è buonissima!", cosa faccio, non mi pavoneggio? Io, che cucino solo per sussitenza e a volte vorrei essere Gordon Ramsey e farlo con passione, rispondo: "Sì, non male!"
Ed è pure piaciuta a Prince che mentre mangiavo scalciava come un matto. 
O forse era arrabbiato per aver scoperto che i cavoli proprio non gli piacciono!

martedì 6 novembre 2012

"La giornata dell'attesa"

Mamma e Prince in attesa

Dal 6 novembre 2012 si celebra in tutto il mondo la "giornata dell'attesa" lo sapevate? Tale giornata ingloba nel suo aspetto semantico stress, attesa ovviamente e insulti gratuiti tra la gente intorno a te. I miei festeggiamenti si sono svolti nel seguente modo: sveglia presto (forse non troppo) per ritiro ticket prenotazione esami mensili. Notare i diciannove anziani davanti a te, approfittare dell'attesa e recarsi intanto alle poste, ritirare il biglietto e spaventarsi per le trentasei anime stanche che ti precedono. Tornare dagli esami, attendere quarantacinque minuti e l'unica persona che nota la panza e sbraita: "che maleducazione gente, una signora in dolce attesa e nessuno di voi che la fa passare avanti!" e la sala diventa un ring di urla e insulti. Morale: mai fidarsi delle apparenze, la donna che voleva cedermi il suo posto ha tre numeri dopo il mio. Prenoto le analisi, corro alle poste, si aprono le porte e vedo il mio bellissimo numero illuminarsi sul tabellone. Corro al traguardo numero cinque e...  ...la dipendente, sorridente, mi sussurra: "arrivo subito!". Scopro "presto" che il suo "subito" aveva una durata di venti minuti. E mi chiedo se ho sempre sbagliato concezione, credendo che un "subito" durasse qualche secondo!

giovedì 1 novembre 2012

Il progetto dei Quasi Genitori di Prince

Ciao a tutti! 

Trascorso bene questo uggioso pomeriggio di festa? Io, per non sprofondare nella tristezza di questa influenza che mi vede segregata in casa e fluttuante tra le onde di bianchi fazzolettini di carta, vi mostro un piccolo progetto creato insieme a mio marito.
Il titolo è:  "The Amazing Adventures of Thomas"


e questo il link per vederlo:    clicca qui!

E' un progetto che vede protagonista il Principino dentro la mia pancia. Da mesi consulto sul mio telefonino un'applicazione inglese sulla gravidanza che tiene aggiornati su ciò che accade al feto ogni settimana che passa. Da quando sono incinta non nascondo che ho divorato di tutto, libri articoli, apps... sono diventata curiosissima, specie di quello che succede fuori e dentro di me. E così, leggendo che dalla trentesima settimana il piccolo sviluppa pienamente alcune funzioni quali udito, vista e tatto, abbiamo pensato di far sapere al Principino che i suoi quasi genitori lo aiutano in ciò e sono consapevoli di questa sua bravura. L'idea è nata qualche mese fa, quando il quasi papà di Prince, premeva il pulsante della sua reflex per immortalare donna con pancia. Sempre più spesso però trovavamo divertente la panciona come soggetto protagonista degli scatti. E durante la nostra mini permanenza a Londra, grande città piena di stimoli, odori e suoni, l'idea è esplosa . Il progetto continuerà fino alla nascita del piccolo Prince, per cui ogni tanto, aggiorneremo la pagina web a lui dedicata.
Il sogno della quasi mamma e del quasi papà è creare un libro contenente tutte queste foto e un domani poterlo sfogliare insieme al principino, quando dovrà andare a nanna o sarà influenzato in un uggioso pomeriggio di festa.